giovedì 28 luglio 2011

Da: ANSA

La prima 'foto' di una molecola complessa

Scattata da italiani, per capire come interagisce con l’ambiente

Disposizione degli elettroni più esterni in una molecola di anidride carbonica, ricostruita con la tecnica sviluppata da Politecnico di Milano e CNR (fonte: S. Stagira e C. Vozzi) Disposizione degli elettroni più esterni in una molecola di anidride carbonica, ricostruita con la tecnica sviluppata da Politecnico di Milano e CNR (fonte: S. Stagira e C. Vozzi)
E' stata scattata in Italia la prima 'fotografia' di una molecola complessa, nella quale è possibile vedere come gli elettroni si dispongono nello spazio determinando la natura della molecola stessa e il modo in cui interagisce col mondo circostante.
Fotografi d'eccezione, grazie a un'innovativa tecnica laser, sono i ricercatori dell'Istituto di fotonica e nanotecnologie del Consiglio nazionale delle ricerche (Ifn-Cnr) e del dipartimento di Fisica del Politecnico di Milano, che hanno pubblicato i risultati del loro studio su Nature Physics.
Come dei giocolieri da circo, gli atomi che compongono una molecola continuano a lanciarsi gli elettroni come fossero palline. Fino ad oggi era possibile solo intuire dove si muovessero queste palline, all'interno dello spazio che i fisici chiamano 'orbitale molecolare'. I ricercatori italiani sono invece riusciti a visualizzarlo direttamente grazie a una nuova tecnica chiamata 'tomografia dell'orbitale molecolaré, che si basa sull'impiego di impulsi laser estremamente intensi e di durata assai breve, dell'ordine dei milionesimi di miliardesimi di secondo.
Questa nuova tecnica potrà avere numerose applicazioni in futuro. "Nel campo della biologia - spiega Caterina Vozzi dell'Ifn-Cnr - permetterà la visualizzazione diretta di ciò che accade nelle reazioni foto-chimiche in cui, a seguito dell'assorbimento di luce, le molecole modificano la propria conformazione, ad esempio nel meccanismo di auto protezione del Dna dai raggi ultravioletti. Nel campo della biochimica, invece, essa permetterà di comprendere meglio i cicli metabolici, nei quali le molecole con identica formula chimica ma con disposizione degli atomi speculare hanno ruoli completamente diversi. Infine - conclude - la tecnica consentirà di indirizzare reazioni chimiche complesse verso la formazione di determinati prodotti, migliorandone la resa".